I grandi sapienti e i grandi ignoranti solo sono immutabili.

Commentiamo oggi la frase di Confucio: I grandi sapienti e i grandi ignoranti solo sono immutabili. Il padre del confucianesimo, quando ancora da noi Roma era una giovane città, diede delle indicazioni di carattere filosofico al mondo cinese. Questa frase di Confucio afferma che solo le persone estreme nella conoscenza o nell’ignoranza mantengono le loro opinioni inalterate. Ci sono diverse interpretazioni di questa affermazione, ma in generale, si può dire che Confucio stia suggerendo che coloro che si posizionano agli estremi dello spettro di conoscenza sono meno propensi a cambiare idea rispetto a coloro che si trovano in una posizione intermedia.

I grandi sapienti, coloro che hanno acquisito una vasta conoscenza, possono essere molto sicuri delle loro opinioni e resistere al cambiamento, perché credono di avere la conoscenza necessaria per prendere decisioni informate. D’altra parte, i grandi ignoranti, che non hanno molta conoscenza o esperienza, possono essere altrettanto immutabili nelle loro opinioni perché non hanno abbastanza informazioni per cambiare idea. Confucio sembra suggerire che la capacità di cambiare idea e adattarsi alle nuove informazioni è un segno di saggezza. Ciò implica che coloro che si posizionano a metà dello spettro di conoscenza, che sono disposti ad apprendere e ad adattarsi alle nuove informazioni, sono i veri saggi.

I grandi sapienti e i grandi ignoranti

In questo senso, la frase di Confucio ci invita a essere umili e aperti al cambiamento, invece di essere rigidi e immutabili nelle nostre opinioni. Bisogna spesso diffidare di coloro che hanno troppe certezze. Perché sono proprio costoro che hanno fatto nascere i totalitarismi. Le decisioni non le dobbiamo considerare come delle certezze, ma un pensiero che può evolversi. Il dubbio, di per sé, non è una debolezza. Si tratta piuttosto di elevata sensibilità. Un processo di riflessione, che evidentemente deve portare a una determinazione.
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