Il miglior cibo al mondo è quello italiano

Il miglior cibo al mondo è quello italiano, così ha decretato il TasteAtlas Awards. Con una accuratissima valutazione di tutte le cucine al mondo. Un tipo di valutazione che riguarda i piatti tradizionali di ogni paese del mondo. Così come riguarda anche i singoli ristoranti. Si tratta di una serie di raccolte e valutazioni che sono oggi possibili solamente grazie all’avvento di internet. Ma cominciamo a vedere la classifica redatta da TasteAtlas Awards. Partendo proprio dalla prima posizione: l’Italia ha conquistato il primo posto a livello mondiale per qualità del cibo. Ci dispiace proprio tanto che le strategie messe in atto in Europa, per screditare la cucina italiana, non abbiano alcun valore per i consumatori. La cucina italiana è la migliore, in termini di gusto, così come in termini di qualità dei prodotti. Chiaramente dobbiamo anche riconoscere i valori di prodotti di altri paesi. Ma approfondiamo adesso l’argomento.

La concorrenza

Vi sono prodotti in cui l’Italia eccelle. Ma che comunque hanno competitor di maggior qualità. Facciamo l’esempio dell’olio di oliva di alcune zone della Grecia, oppure del prosciutto crudo della Spagna. Tutti quanti i conoscitori del cibo, apprezzano piatti provenienti da altre culture. Facciamo l’esempio del ceviche peruviano oppure del guacamole messicano. Così come la sacher tort austriaca o i datteri farciti tunisini. Ogni paese al mondo ha dei suoi prodotti d’eccellenza. Ma la cucina italiana resta una cucina straordinaria nel suo insieme. Perché ogni singola zona d’Italia, così come ogni singola zona di ogni regione italiana, ha delle sue particolarità culinarie. Nate da una tradizione veramente molto antica. Infatti la cucina della nostra penisola, è quella che per prima ha cominciato a sviluppare la cultura del cibo. Già dai tempi dell’antica Roma si scrivevano testi destinati alla cultura dell’alimentazione. Testi che parlavano dei cibi di tutti i domini Romani.

Il miglior cibo al mondo lo facciamo noi

Il miglior cibo del mondo lo facciamo noi in Italia. Però spesso i prodotti italiani vengono penalizzati a livello europeo, con valutazioni denigratorie che l’Unione Europea appone sulle confezioni dei prodotti in tutti i prodotti della Comunità Europea. Proverbiale il fatto che vi sia da tempo una pressione verso la realizzazione di cibi realizzati con insetti. Ma teniamo presente che in paesi come la Thailandia o la Cambogia, dove l’alimentazione con gli insetti era di tipo tradizionale, ormai le nuove generazioni stanno lasciando queste abitudini. Difficilmente dei ragazzi thailandesi saranno disponibili a mangiarsi dei grilli. Ma allora perché la Comunità Europea dovrebbe incrementare l’utilizzo di questo tipo di alimenti? Il problema si racchiude nel fatto che la produzione di carne ha un impatto inquinante molto elevato. La produzione di un hamburger, costa in termini di inquinamento, quanto 24 Km percorsi da un automobile. Ma la soluzione all’inquinamento sono gli insetti?

Dieta italiana over the top

La dieta italiana prevede innanzitutto l’utilizzo di prodotti della terra. Le nostre produzioni di pasta, di riso, di cereali, così come di frutta e verdura, sono qualitativamente elevate e con relativamente basso impatto ambientale. Certo, dobbiamo abituarci a mangiare meno carne. Infatti la carne è un grande produttore di inquinamento. Ma possiamo tranquillamente sostituirlo migliorando le coltivazioni di pesce e curando i livelli riproduttivi nei mari. Quanto ci viene chiesto, di portare avanti l’alimentazione realizzata con insetti, sembra proprio inutile. Oltretutto perché proprio nei paesi da cui viene questa tradizione, vi è una radicale diminuzione dell’utilizzo degli insetti nell’alimentazione. Quindi, cara Comunità Europea, vedi di pensare ad argomenti seri invece di denigrare le cucine italiana, greca e spagnola, che sono ai primi 3 posti nella classifica delle cucine mondiali. La cucina francese, che ha iniziato a proporre anche questo tipo di alimentazione, è scesa all’ottavo posto. Fatevene una ragione.
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